Assemblea Pubblica 2013

Primo piano

Una platea gremita di imprenditori ha assistito all'Assemblea Pubblica di Confindustria Belluno Dolomiti tenutasi venerdì 21 giugno a Longarone nel padiglione E della Fiera. Tra gli ospiti anche il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi che proprio da Longarone ha lanciato un monito al Governo: "Lo Stato deve pagare le imprese".

Approfondimenti

«Facciamo una gran fatica - è l'analisi cruda di Gian Domenico Cappellaro nella sua relazione introduttiva - a concordare indirizzi unitari per sostenere adeguatamente le scelte a favore della montagna. Ci sono molti,  troppi distinguo tra singole comunità, vallate, comuni e forze politiche. Andiamo avanti senza un'idea collettiva, senza veri progetti unificanti e di prospettiva. Belluno deve essere propositiva e più consapevole delle proprie risorse e potenzialità».

Il presidente Gian Domenico Cappellaro e il Governatore Luca Zaia sono concordi: "Belluno e le Dolomiti non possono rimanere senza un proprio organo amministrativo". Invece per il sottosegretario Baretta va costituita una realtà nuova.

Il Presidente di Confindustria Squinzi lancia: “le priorità  rimangono sempre quelle: il pagamento dei debiti della PA per dare sollievo alla crisi creditizia che sta affliggendo le nostre imprese poi un intervento deciso sul costo del lavoro e la rimodulazione del carico fiscale in modo particolare dell’Imu”.

Generazioni di imprenditori a confronto. Questa è la proposta in una tavola rotonda all' interno dell'assemblea di Confindustria Belluno Dolomiti alla presenza di Bruno Bellò, presidente Clivet di Villapaiera e Jury De Col, titolare Fre Tor di Pieve d'Alpago, "Io vengo da Vicenza – ha spiegato Bellò - mio padre mi  portò a visitare Belluno dopo il disastro del Vajont. Ci furono contatti con il Conib che ci permise di investire qui. Erano gli anni ottanta e la situazione era lo stesso difficile ma ci fu una grande forza umana che ci fece da slancio, grazie all'onestà di tante persone bellunesi, una sorta di 'basi'. Certo fui aiutato dalle leggi speciali che ci permisero di avviare l'attività con sicurezza e da un buon rapporto con le banche locali". De Col ha portato la sua esperienza di imprenditore più giovane: "I nostri padri hanno avuto l'energia, ora è una situazione di grandi cambiamenti repentini. Paghiamo gli errori del passato di chi non ha saputo coglierli ma anche una certa posizione di rendita di alcuni giovani che pensano di cavarsela senza muoversi. Molti miei coetanei si stanno dando però tanto da fare. Io chiedo il rispetto per il buon imprenditore perché fa tanto per il suo territorio".

Daniele Marini direttore scientifico di Fondazione Nordest: "Per aprirsi al mercato è necessario adottare criteri innovativi. Come la velocità. Se un tempo valeva l'adagio secondo cui «pesce grande mangia pesce piccolo», ora la questione è cambiata: è il pesce più veloce a essere maggiormente competitivo. Questo significa assumere nuovi assetti a livello organizzativo: le imprese del Nordest (e del Bellunese) devono ampliare i loro obiettivi strategici». Tempi duri anche per chi aspira a un minimo di stabilità: «Nel mercato attuale, l'incertezza è l'unica certezza".

Allegati

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