Sintesi Rassegna Stampa 10 settembre 2024

BELLUNO E PROVINCIA

Sport Business Forum, domani al via oltre 40 eventi in provincia

Il primo festival dedicato in Italia all'economia dello sport. Un appuntamento per mettere in evidenza l'impatto economico generato dallo sport, le nuove tendenze e le prospettive per le imprese anche in riferimento alle grandi manifestazioni e al turismo sportivo sui territori in vista delle prossime Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026. Sarà questo e molto altro, la prima edizione dello Sport Business Forum, in programma dall'11 al 15 settembre - tra Belluno (il capoluogo sarà il quartier generale della manifestazione), Cortina d'Ampezzo, Longarone e Montebelluna (Treviso) -, promosso da Confindustria Belluno Dolomiti e Confindustria Veneto Est con il Gruppo Nem - Nord Est Multimedia (con il sostegno di Regione Veneto, Camera di Commercio Treviso e Belluno, Comune di Belluno, Provincia di Belluno, Dmo Dolomiti Bellunesi, Fondazione Milano-Cortina 2026, Assosport, Fondazione Sportsystem). I ricavi generati dall'industria dello sport, come sottolineano gli organizzatori del Forum, ammontano a 102 miliardi. L'inaugurazione dello Sport Business Forum si terrà domani 11 settembre dalle 16 a Montebelluna (TV). Dello «Sport system: un distretto chiave del made in Italy», discuteranno Lorraine Berton, Presidente Confindustria Belluno Dolomiti, Gianni Frasson, presidente Fondazione Sportsystem, Mario Pozza, presidente Camera di Commercio Treviso - Belluno e Alberto Zanatta, vicepresidente vicario Confindustria Veneto Est e presidente Tecnica Group. All'inaugurazione di domani parteciperà anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
Sole 24 Ore
Corriere delle Alpi
Corriere delle Alpi
Corriere delle Alpi
Il Mattino di Padova
Il Piccolo
Messaggero Veneto
La Tribuna di Treviso
La Nuova di Venezia e Mestre


"Occhiali olimpici" al Museo. Giovedì l'inaugurazione

"Occhiali olimpici: la protezione degli occhi nelle attività sportive". E il titolo della mostra che giovedì dalle 16 alle 20 verrà inaugurata al Museo dell'Occhiale. Una nuova sezione che intende celebrare gli occhiali utilizzati dagli atleti nelle competizioni sportive. Collegando così il patrimonio culturale locale con l'imminente evento dei Giochi Invernali di Milano Cortina 2026.
Corriere delle Alpi


Pista da bob, già terminato il getto alla curva Sento. Il Cio: «Tempi rispettati»

Dai primi larici abbattuti il 21 febbraio scorso sono trascorsi sei mesi e altrettanti ne restano prima dei test decisivi ai fini dell'omologazione dello Sliding Centre. Nel frattempo, i sopralluoghi cadenzati di Cio, Federazioni internazionali, Fondazione Milano Cortina e Comune di Cortina alla storica Eugenio Monti si susseguono. Come sarebbe andato a finire quello di ieri lo si poteva intuire con largo anticipo. Le parole del ministro Matteo Salvini pronunciate domenica al Forum Ambrosetti erano state più che eloquenti: «Il cronoprogramma delle opere in vista delle Olimpiadi Milano - Cortina 2026 è rispettato».
Corriere del Veneto
Corriere delle Alpi
Gazzettino Belluno
Gazzettino


Galleria Comelico: prima notte di lavori

Si è conclusa la prima notte di chiusura della galleria Comelico, dalle 22 alle 6. La limitazione durerà fino al 1° agosto 2025, forse con un'interruzione a Natale. Poi, dopo le vacanze di Ferragosto si riprenderà per 32 mesi: questo il tempo del cantiere per un investimento da 100 milioni di euro affidato alla Collini di Trento. Il disagio non manca per il centinaio di automobilisti che, in base ai dati Anas, utilizzano di notte la galleria e costretti a deviare per i passi.
Corriere delle Alpi
Gazzettino Belluno
Gazzettino Belluno


San Boldo chiuso dalle 8 alle 18 weekend esclusi

Da ieri mattina e prevedibilmente per un mese, o poco meno, la strada provinciale del Passo san Boldo, la nr 635 resterà chiusa al traffico dalle 8 del mattino alle 18 del pomeriggio. Avranno modo di transitare i lavoratori pendolari in Valbelluna o nell'Alto Trevigiano, ma nessun altro che si presenti dopo le 8. La Provincia conferma che la direttrice sarà comunque transitabile di sabato e domenica. La Provincia di Treviso ha affidato a un'impresa di Cavalese, "Alta Quota", il delicato compito di disgaggiare i numerosi massi che rischiano di cadere sui tornanti e di proteggere i versanti con barriere.
Corriere delle Alpi


Avviata la demolizione dell'Iti. L'edificio sarà riqualificato

Primi colpi di benna allo stabile dell'Iti Segato. È cominciata ieri mattina l'operazione di smantellamento di una porzione della scuola cittadina. La macchina demolitrice ha cominciato a "rosicchiare" i pezzi dell'edificio che si affaccia su piazza Piloni. Il corpo di fabbrica, infatti, sarà completamente demolito e ricostruito. Complice la pioggia della notte, è stata ridotta al massimo la dispersione di polvere.
Corriere delle Alpi
Gazzettino Belluno


REGIONE

Confindustria Veneto Est, il consiglio vota il presidente

Il Consiglio generale di Confindustria Veneto Est oggi discuterà la candidatura del suo nuovo leader, in preparazione dell'assemblea elettiva di novembre. Nell'occasione i saggi, come già anticipato nelle settimane scorse, dovrebbero presentare Paola Carron, imprenditrice trevigiana, come candidata unica per succedere a Leopoldo Destro, attuale leader della territoriale che somma Treviso, Padova, Venezia e Rovigo.
Corriere delle Alpi
Corriere del Veneto


Un milione in Veneto per gli empori solidali «L'anno scorso aiuti per 100 mila persone»

«Nel 2023, sono state aiutate 101.079 persone in stato di necessità ed è stato evitato di gettare 162.322 mila quintali di eccedenze alimentari» dice l'assessora veneta al Sociale, Manuela Lanzarin. È il risultato della rete regionale degli empori solidali: trenta strutture, che lavorano in collaborazione con le aziende alimentari, la grande distribuzione organizzata e le organizzazioni ortofrutticole, per stare accanto a chi ha bisogno e, allo stesso tempo, cercare di limitare lo spreco di cibo.
Corriere delle Alpi


NAZIONALE

Il piano Draghi, scossa all'Europa

«È una sfida esistenziale» e «l'unico modo per diventare più produttivi è che l'Europa cambi radicalmente». L'ex premier italiano Mario Draghi lo va dicendo da tempo ma lo ha ripetuto anche ieri in occasione della presentazione del suo Rapporto sulla competitività europea, accanto alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che un anno fa gli commissionò il lavoro. L'obiettivo del piano è quello di delineare una nuova strategia industriale per l'Europa. Aumentare la produttività serve a continuare a finanziare «il nostro modello sociale». Diversamente «non saremo in grado di diventare, allo stesso tempo, un leader delle nuove tecnologie, un faro di responsabilità climatica e un attore indipendente sulla scena mondiale». Economia e democrazia si saldano. Questa sfida ha un costo: per raggiungere gli obiettivi stabiliti nel rapporto è necessario un investimento aggiuntivo annuo minimo di 750- 80o miliardi di euro, in base alle ultime stime della Commissione, corrispondente al 4,4-4,7% del Pil dell'Unione nel 2023.
Corriere della Sera
Sole 24 Ore
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Orsini e Landini: «Confronto sulle sfide che abbiamo davanti»

Un confronto con il sindacato con l'obiettivo di cercare punti di incontro e individuare proposte comuni su alcuni temi prioritari per la competitività e la crescita delle imprese e del paese. In primo piano il lavoro, la tenuta delle filiere industriali, a partire dall'automotive, messa a rischio dallo stop al 2035 del motore endotermico, il salario, la sicurezza, l'energia. Saranno i temi da affrontare, come è emerso nel primo faccia a faccia pubblico tra il presidente di Confindustria (collegato in video) e il leader della Cgil, Maurizio Landini, domenica mattina, alla festa del Fatto Quotidiano.
Sole 24 Ore


Meloni, vertice sulla manovra: «Non ci sono soldi per tutto»

Non solo la conferma del taglio del cuneo fiscale e degli aiuti a famiglie e lavoratori esistenti, pacchetto che come calcolato dal Sole 24 Ore assorbe già di suo quasi 17 miliardi di euro. Come per ogni manovra economica che si rispetti ogni partito, e ogni ministero, ha le sue richieste. E se la Lega ha più o meno silenziosamente abbandonato la richiesta di Quota 41 per permettere l'uscita anticipata dal mondo del lavoro, ora pone come obiettivo l'allargamento del recinto della fiat tax per partite Iva e autonomi fino a ioomila euro e la previsione dell'aliquota al15% anche per gli straordinari dei dipendenti. Forza Italia rilancia chiedendo misure per la crescita e battendo sul vecchio cavallo di battaglia berlusconiano: l'aumento delle pensioni minime con l'intenzione di portare la soglia verso 625 euro. Quando a Fratelli d'Italia, l'accento è posto sulla natalità e sulla salute.
Sole 24 Ore
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Corriere della Sera


Industria Carta, cala la competitività

Il settore cartario tenta di recuperare terreno dopo il periodo difficile degli ultimi anni ma perde quote di mercato rispetto ai concorrenti stranieri. I numeri dei primi mesi dell'anno descrivono una leggera ripresa: nei primi 6 mesi la produzione cresce del 7,5% rispetto allo stesso periodo del 2023, ma i volumi restano abbondantemente al di sotto di quelli rilevati nel 2018. Il fatturato è in discesa: rispetto ai primi 6 mesi del 2023 la perdita è del 3,3%. In presenza di una dinamica produttiva in miglioramento, la riduzione dei ricavi sconta evidentemente la riduzione dei prezzi praticati dalle cartiere, che sperano così di recuperare competitività.
Sole 24 Ore


Energia, caro bollette: l'Italia la paga di più dei partner europei

Gli imprenditori italiani, con Confindustria in primis, lo lamentano da tempo: in Italia il prezzo dell'energia è più alto rispetto alla media Ue, specialmente rispetto a Francia e Spagna, e questo fa perdere competitività dell'industria del nostro Paese. E questo pesa soprattutto sugli energivori. Per loro da qui al 2050 il solo meccanismo Ets impatterà tra il 15% e il 33% del valore aggiunto generato. Il dato è emerso dall'anticipazione dello studio «Ottimizzazione e autonomia energetica nell'era della generative AI», realizzato da Siram Veolia e The European House - Ambro setti e presentata al Forum di Cernobbio.
Corriere della Sera
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Allarme Ue sull'auto, Urso: «Revisione dello stop al 2035»

Il dossier automotive torna ufficialmente in primo piano in Europa, anche alla luce delle indicazioni sulla competitività che arrivano dal Report presentato da Mario Draghi. Sul tavolo c'è anche l'iniziativa annunciata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, due giorni fa a Cernobbio. Urso chiederà all'Europa di anticipare al 2025, dal 2026, l'attivazione della clausola che prevede di rivedere le modalità attraverso le quali si dovrebbe arrivare allo stop dei motori endotermici fissato dal Regolamento europeo al 2035. L'occasione sarà offerta dal Consiglio Competitività che si svolgerà il 26 settembre e che sarà anticipata da un vertice sul tema.
Sole 24 Ore


Petrolio, prezzi in calo per la domanda debole

Rinviando la riapertura dei rubinetti l'Opec+ tutt'al più ci ha messo una pezza, ma non è riuscita a dissipare il pessimismo che ormai regna sul mercato del petrolio, frutto a sua volta di segnali sempre più evidenti di debolezza della domanda, che si concentrano in particolare in Cina e ora anche in India: Paesi che in teoria avrebbero dovuto trainare con forza la crescita dei consumi e delle importazioni.
Sole 24 Ore


EDITORIALE

Tocca a Berlino e Parigi evitare il declino dell’Europa - (di Adriana Cerretelli)

«Insomma, o si prende subito il suo rapporto o si muore?» gli chiede provocatoria una giornalista alla fine della conferenza stampa. «No, si continua una lenta agonia» risponde laconico Mario Draghi. Niente drammatizzazioni. Solo realismo. In concreto, avverte, l'Europa deve potenziare di 800 miliardi di euro all'anno il volume degli investimenti in una nuova strategia industriale per finanziare il cambiamento radicale del proprio modello di sviluppo puntando su transizioni verde, militare e recuperando competitività globale, invece di continuare a perderla, rispetto a Stati Uniti e Cina. Una cifra colossale, circa il 5% del suo Pil, ben più del doppio della manna a suo tempo dispensata dal piano Marshall. Ma è il prezzo da pagare, e senza perdere altro tempo, per rilanciare produttività, innovazione high tech e crescita economica, le chiavi della sopravvivenza: senza di esse, identità e indipendenza dell'Europa sono segnate insieme ai suoi valori di prosperità, libertà, equità, pace e democrazia. Sembra di scorrere pagine dell'Apocalisse prossima ventura, invece le 400 pagine e 170 proposte del suo rapporto sono la fotografia dell'inedia con cui l'Europa ha assistito imperturbabile al proprio declino negli ultimi due decenni. Il confronto con gli Stati Uniti è impietoso. L'allarme di Draghi tutt'altro che esagerato. Anzi. Il ricorso al passato per fare futuro riproponendo il valore assoluto dell'unità europea, madre di tutte le sue battaglie vincenti, dà la misura della pericolosità del momento e dell'urgenza di mobilitarla. La verità è che quell'unità per ora non c'è e forse non ci sarà ai primi di novembre al vertice dei capi di Governo Ue chiamati a discutere il rapporto. E non per bizze e boicottaggi acclarati dell'Ungheria di Viktor Orban e simili, che nuocciono, certo, ma più di tanto non fanno storia. Ma per la disparità di intenti, di visione e di interessi che separa Francia e Germania, un motore usurato ma senza il quale è difficile rimettere in moto la macchina europea. È questo il grande interrogativo che pende sul rapporto Draghi e sulle ricette che propone per uscire dal tunnel. In 20 anni, tra il 2002 e il 2023 il fossato tra Europa e Stati Uniti in termini di Pil (prezzi 2015) è passato dal 15 al 30 per cento. Il calo della produttività si è tradotto nel raddoppio del reddito pro capite reale degli Usa. Contemporaneamente fine del multilateralismo per un'economia aperta, sussulti della geopolitica e fine dell'energia russa a buon mercato, conquista della Cina di quote di mercato industriale nell'eurozona dal 25% nel 2002 al 40% di oggi.
Sole 24 Ore