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Così Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, commenta quello che è già stata ribattezzato come “sofagate”, ovvero il caso diplomatico esploso ad Ankara nel corso di un bilaterale Ue-Turchia, quando il presidente turco Erdogan e quello del Consiglio Ue Michel hanno occupato le sole due sedie a disposizione presenti nella sala del ricevimento, mentre la presidente della Commissione Ue Von der Leyen si è dovuta accomodare sul divano.
“In questa storia c’è da un lato il cinismo di Erdogan che di fatto ha imposto un “machismo” di Stato che si è visto anche recentemente con la fuoriuscita della Turchia dalla convenzione internazionale contro la violenza sulle donne, firmata nel 2011 a Istanbul, e dall’altro la goffaggine non giustificabile di Michel, che ha accettato passivamente quanto stava accadendo. Da parte sua non c’è stato nessuno scatto di orgoglio, nessun colpo di reni: poteva essere l’occasione per dare un segnale di civiltà e rispetto, di far vedere che l’Europa non ha paura dei suoi valori non negoziabili”.
Sulla visita di Ankara e sulle conseguenti polemiche ma non solo, Berton si concentrerà stasera nel corso di una tavola rotonda on line promossa dal Lions Club Cadore Dolomiti in collaborazione con Confindustria Belluno Dolomiti e la Fondazione Marisa Bellisario. L’evento “Donne...un’impresa” si terrà alle 18 e vedrà la partecipazione – oltre a Berton – di Giustina Destro (Fondazione Marisa Bellisario) e di Elena Appiani (direttrice internazionale designata Lions International) con il coordinamento di Roberto Granzotto.
La serata fa parte di un percorso di cittadinanza per l’uguaglianza di genere che sta coinvolgendo soprattutto le nuove generazioni del territorio.
“Quanto successo ad Ankara sembra distante, ma non è così”, avverte Berton. “Nulla di quanto conquistato nei secoli è scontato e dobbiamo ogni giorno ribadirlo in tutti i contesti, da quello sociale, familiare e lavorativo”.
“La crisi da Covid ha indebolito ulteriormente le donne, su cui gravano carichi familiari e lavorativi enormi, per questo l’attenzione deve essere massima: non possiamo permetterci passi indietro. Questo vale per tutti i livelli: non sono questioni nazionali o mondiali ma “locali”, perché riguardano tutti noi. Per questo le stesse Istituzioni territoriali devono farsi sentire”.
“Mi appello in particolare alle giovani generazioni – donne e uomini – del territorio perché riflettano ogni giorno sulle libertà e sui diritti, che sono la base per una crescita economica sostenibile e sana, che è quella che vogliamo per il nostro Paese e le nostre terre alte”, la conclusione di Berton.