Infrastrutture – Il Governo trasmette la lista definitiva delle opere strategiche per il paese con l’elenco dei commissari – Berton: “Belluno, ancora una volta, non c’è. Segnale pessimo. Serve colpo di reni”

Comunicati stampa

Belluno 21 gennaio 2021 - “Nella lista di opere pubbliche strategiche per il Paese che il presidente del Consiglio dei Ministri ha trasmesso al Parlamento, con i relativi commissari straordinari, non c’è nessuna traccia di Belluno e del Bellunese. Ancora una volta, il nostro territorio resta fuori dai grandi corridoi stradali e ferroviari nazionali e internazionali. Spero che – nel corso del dibattito parlamentare – si possa porre rimedio a questa ennesima mancanza di visione per la nostra montagna. È un segnale pessimo”.

A dirlo è Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, all’indomani dell’invio alle Camere della lista delle opere ritenute strategiche per l’Italia e dei relativi commissari straordinari che dovranno occuparsene: “Parliamo di 59 opere pubbliche, 30 commissari, oltre 60 miliardi di investimenti da finanziare con il famoso Next Generation Eu. Si va dalla Salaria all’Alta velocità Brescia-Verona-Padova. In tutto questo Belluno semplicemente non esiste e non è mai esistita nonostante i problemi infrastrutturali del territorio siano noti, a tutti i livelli istituzionali, sia sul fronte stradale che su quello ferroviario. Se non si porrà rimedio, sarà l’ennesima occasione persa”.

“Qui intanto continuiamo ad andare avanti a spizzichi e bocconi con ritardi imbarazzanti nei cantieri lungo l’Alemagna e intere vallate che sono rimaste isolate con le ultime nevicate e frane, dallo Zoldano al Comelico”, la fotografia di Berton.

“Chiedo ai rappresentanti politici e istituzionali del nostro territorio un colpo di reni perché il nodo infrastrutturale bellunese entri nella programmazione del prossimo Next Generation Eu. I fronti sono tanti, dal miglioramento della ferrovia allo sviluppo della mobilità intervalliva, passando per lo sbocco a Nord. Qualcuno batta un colpo o si assuma la responsabilità politica e morale di tenerci fuori per l’ennesima volta”.