Confindustria Belluno Dolomiti scende in campo per la sicurezza informatica del territorio

Comunicati stampa

Belluno, 6 ottobre 2017 – «Dopo Assolombarda, Confindustria Belluno Dolomiti è la prima territoriale italiana ad attivare un servizio dedicato alla sicurezza informatica, tema sempre più strategico come dimostrano i dati (assolutamente sottostimati) del Rapporto Clusit 2017 sulla Sicurezza ICt che evidenziano come nel 2016 si siano registrati in Italia 1050 attacchi considerevoli, il 3,75 in più rispetto al 2015» - afferma Alvise Biffi Responsabile Cybersecurity – Advisor Board di Assolombarda - «Il rapporto sui cyber attack della Banca d’Italia mette in luce, anche, che l’1,5% delle imprese italiane non adotta alcuna misura difensiva anche se le aziende più colpite sono, ancora, quelle di maggiori dimensioni, ad elevato contenuto tecnologico ed esposte sui mercati internazionali, tutte le imprese sono quotidianamente oggetto di aggressioni automatizzate. È solo una questione di tempo, bisogna farsi trovare preparati».

A Belluno in linea con lo spirito del Digital Innovation Hub il servizio si rivolge anche alla Pubblica Amministrazione in virtù di una collaborazione avviata con il Consorzio Bim. Ma la sicurezza informatica sarà al centro, anche, di un confronto con la Polizia Postale, come dimostra la presenza di Letterio Saverio Costa, Direttore Tecnico Principale della Polizia di Stato.

«Le profonde trasformazioni tecnologiche in corso – conclude Luca Barbini presidente di Confindustria Belluno Dolomiti - impongono anche alle associazioni di ripensare il proprio ruolo e di proporre alle imprese nuovi strumenti e nuovi servizi. Confindustria Belluno Dolomiti si è attivata, già da tempo, per la costituzione di un Digital Innovation Hub, con l’obiettivo strategico di aiutare il territorio a cogliere le opportunità della così detta quarta rivoluzione industriale. Il coinvolgimento di altri partner pubblici – come la Provincia di Belluno, il Consorzio dei Comuni e il Comune di Feltre, oltre che l’Istituto Tecnico Negrelli e l’Università di Trento – nasce proprio da una duplice convinzione. Da un lato, riteniamo che sia indispensabile creare sul territorio un ecosistema favorevole all’innovazione e che ciò possa accadere solo se c’è un’effettiva sinergia tra pubblico e privato. Dall’altro, pensiamo che i rapidi e profondi cambiamenti in atto richiedano non solo un forte impegno a favore del trasferimento tecnologico dai centri di ricerca e dalle università alle imprese, ma anche e soprattutto un salto culturale, che non può prescindere dalla formazione a tutti i livelli».