“Scuola 4.0. Le nuove tecnologie e l’impatto con l’organizzazione della scuola dell’industria” venerdì 2 dicembre ore 9. 00 -16.30 Camera di Commercio Belluno

Comunicati stampa

A Belluno l’Istituto “Tommaso Catullo ha “preso in appalto” dal Ministero della Pubblica Istruzione nell’ambito del Piano della Buona Scuola promosso dal Governo, il Piano di Formazione (PNSD- Piano Nazionale Scuola Digitale) sull’introduzione delle nuove tecnologie nel mondo della scuola.

Belluno, 1 dicembre 2016 - Il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Belluno Dolomiti e l’IIS Tommaso Catullo in collaborazione con la Camera di Commercio di Belluno Treviso, hanno organizzato per il giorno, dalle ore 9.00 alle 16.30 nella sede della Camera di Commercio di Belluno, un workshop dedicato ai Dirigenti Scolastici e DSGA della Provincia di Belluno, dal titolo “Scuola 4.0 Le nuove tecnologie e l’impatto con l’organizzazione della scuola dell’industria”.

Grazie a fondi Europei e nazionali, sta crescendo sempre più l’esigenza di promuovere e spingere le scuole di ogni ordine e grado a sviluppare una didattica innovativa, che permetta al mondo dell’istruzione di trarre beneficio dalle nuove tecnologie digitali e di accedere a fondi per informatizzare e securizzare non solo gli uffici scolastici, ma anche i laboratori, ottemperando ai dettami della legge e alle aspettative degli studenti e anche delle imprese.

Il seminario che si inserisce nelle iniziative sul tema Industria 4.0 che il Gruppo Giovani Imprenditori ha avviato con l’Orientagiovani lo scorso 10 novembre, è destinato ai Dirigenti Scolastici e DSGA consapevoli del fatto ormai, che il sistema scolastico italiano deve colmare un ritardo sia per i contenuti trasversali necessari alla qualificazione degli studenti sia per le competenze necessarie a fronteggiare la nuova realtà.

Il PNSD, di cui IIS “T. Catullo” è lo snodo formativo provinciale, prevede 24 corsi di formazione, 534 ore di formazione da erogare, 750 corsisti circa in formazione (dalle figure apicali Dirigenti e Direttori Amministrativi al personale di segreteria, passando per i docenti), oltre un centinaio di formatori coinvolti (provenienti da quattro regioni del nord), 39 gli istituti coinvolti della provincia (cioè tutti, dalle elementari alle superiori), quattro le sedi (Belluno, Feltre, Pieve ed Agordo, a copertura di tutto il territorio della provincia), uno staff di una dozzina di operatori, 110 mila euro circa stanziati: questi sono i numeri del Piano di Formazione sull’introduzione delle nuove tecnologie nel mondo della scuola che l’Istituto di Istruzione di Belluno “Tommaso Catullo” ha “preso in appalto” dal Ministero della Pubblica Istruzione nell’ambito del Piano della Buona Scuola promosso dal Governo in carica.

Se l’urgenza di coprire il gap, tuttora esistente, tra l’uso delle nuove tecnologie e il mondo della scuola è il motore ultimo di tutto il piano, è evidente che, per una provincia di periferia come è quella di Belluno, la necessità di mettersi alla pari con l’onda lunga e potente dell’uso ottimale del mondo tecnologico, nelle sue sfaccettature, può essere una delle carte vincenti del suo prossimo futuro produttivo.

«E’ necessario integrare il modello educativo basato esclusivamente sulla conoscenza con competenze adeguate» - spiega Elena Pison Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori - «per stare al passo con i tempi e con le richieste del mondo imprenditoriale servono nozioni di economia digitale, intesa come conoscenza di quell’evoluzione di un ecosistema economico; comunicazione e integrazione digitale, ovvero l’insegnamento a generare, analizzare, rappresentare e riutilizzare i dati. Competenza oramai imprescindibile per l’utilizzo dei big data, cioè analisi e processing dei grandi volumi di dati da applicare ai settori più disparati in campo scientifico, applicativo e produttivo, dalla salute ai gusti dei consumatori; per il making e robotica (in particolare lo sviluppo dell’Internet delle cose) e per l’applicazione del digitale all’arte e ai beni culturali nonché le competenze relative alla lettura e alla scrittura in ambito digitale. Per non parlare poi del digital creativity, l’abilità di rielaborazione, costruzione di testi che ha comunque un codice e un’alfabetizzazione necessari» conclude Elena Pison.

Per il mondo delle imprese questi sono i contenuti che le scuole secondarie dovrebbero, a seconda dei vari indirizzi, potenziare e valorizzare. Un nuovo modello, quindi, di insegnamento e apprendimento che permetta ai giovani allievi di alimentare e sviluppare quelle abilità necessarie per affrontare consapevolmente il mondo digitale.

L’intero piano di formazione mira anche a privacy, trasparenza, dematerializzazione; alla costruzione di percorsi per una nuova organizzazione del lavoro: ambienti cloud per le segreterie scolastiche e la rendicontazione contabile; dall’ottimizzazione dell’hardware e del software esistente.