Luca Barbini sullo spopolamento della provincia

Comunicati stampa

Belluno, 16 maggio 2018 - “Non c’è solo il caso Belluno, c’è una questione montagna che deve essere messa al centro dell’agenda politica nazionale”. Il presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, Luca Barbini, è d’accordo con il segretario della Cgia di Mestre Renato Mason, che nel commentare i dati dell’analisi commissionata dall’amministrazione provinciale suggerisce di allearsi con altri territori montani, accomunati da analoghe problematiche e medesime opportunità. “Sappiamo benissimo – afferma Luca Barbini – che le terre alte non hanno un’adeguata rappresentanza: è proprio per questo che la nostra associazione ha lanciato, il 23 marzo scorso a Cortina d’Ampezzo, la rete nazionale di “Confindustria per la Montagna”, con l’obiettivo di creare sinergie a favore dello sviluppo e della crescita di queste aree. I primi riscontri sono positivi. Il numero di adesioni sta crescendo, tanto che l’iniziativa coinvolge praticamente tutto l’arco alpino e alcune zone appenniniche. In più, pochi giorni fa, al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, abbiamo partecipato al primo meeting tra i principali stakeholder nazionali attivi nello studio e nella valorizzazione dei territori montani, insieme ai rappresentanti del sistema universitario (Unimont/Università degli studi di Milano, dall'Università del Piemonte Orientale e dall'Università degli Studi della Tuscia), di FEDERBIM, della Fondazione Montagne Italia, del CAI, dell’ANCI e del Touring Club Italiano”. “L'intento di questo meeting – prosegue Barbini - è stato quello di creare un dialogo e di consolidare un'azione di coordinamento tra il mondo della ricerca, dell’impresa e del governo dei territori, al fine di capitalizzare e potenziare le esperienze esistenti, nonché individuare azioni volte ad accrescere la sensibilità e la consapevolezza verso le criticità e le opportunità delle montagne. Attraverso la condivisione di informazioni, buone pratiche ed esperienze all'interno di un network di portatori di interesse delle Alpi e degli Appennini, sarà infatti possibile raggiungere risultati di grande efficacia per i territori montani. E’ significativo che tutti i soggetti interessati a realizzare iniziative a favore dello sviluppo delle terre alte inizino a ragionare insieme, condividendo proposte e progettualità. Ed è altrettanto significativo che a questo tavolo sia presente anche Confindustria. Il fatto che la nostra associazione, con i suoi vertici nazionali, si sia spesa in modo così incisivo a favore delle terre alte è di per sé una svolta importante. Ma quel che più conta è che, subito, c’è stata una presa di coscienza fondamentale da parte degli altri soggetti che si occupano di montagna: lo sviluppo di queste aree non può prescindere dal mondo delle aziende, soprattutto manifatturiere. E’ però necessario creare le condizioni per consentire di fare impresa anche nelle zone montane: da questo punto di vista i collegamenti infrastrutturali sono una priorità, nonché una questione di coesione territoriale e di equità sociale. Anche su questo la nostra associazione darà il suo contributo, con la forza di tutto il sistema confindustriale”.