Confindustria Belluno Dolomiti all’assemblea dell’Uncem dedicata al futuro della montagna con i ministri Boccia, Pisano e Dadone – Il direttore Andrea Ferrazzi: “Guardare oltre il covid, ripartiamo dalla fiducia, dall’innovazione e dalle competenze 4.0”

Comunicati stampa

Belluno 22 ottobre 2020 - “La montagna riparte solo se c’è fiducia e una precisa visione di futuro. Dobbiamo già guardare oltre il Covid, altrimenti rischiamo di farci travolgere, puntando sull’innovazione e sulle competenze”. Questo il messaggio che Confindustria Belluno Dolomiti lancerà in una delle sessioni (domenica pomeriggio dalle 16 alle 17) della due giorni di Assemblea dell’Uncem, l’unione nazionale comuni comunità ed enti montani, prevista per il fine settimana in modalità on line e dedicata alle “Sfide dei territori: montagne e comunità verso il futuro”, evento al quale parteciperanno – tra gli altri – anche i ministri Francesco Boccia (Affari Regionali), Paola Pisano (Innovazione) e Fabiana Dadone (Pubblica Amministrazione).

Confindustria Belluno Dolomiti sarà presente - su delega del Presidente Lorraine Berton - con il direttore Andrea Ferrazzi, che porterà l’esperienza dell’Associazione, promotrice della rete nazionale “Confindustria per la Montagna” e da tempo impegnata in una miriade di progetti a sostegno dell’innovazione in azienda e dell’aggiornamento delle competenze in chiave 4.0. “Tutti temi imprescindibili per le aree montane dove più che sulla quantità e sulla logica dei numeri, occorre puntare sulla qualità e sull’eccellenza del fattore professionale”, rimarca Ferrazzi.

Anche per questo, Confindustria Belluno Dolomiti ha sostenuto e portato avanti - pure nei mesi più duri della pandemia - diverse iniziative: dal Digital Innovation Hub di Feltre all’attivazione della Luiss Business School a Belluno, passando per l’Industrio Radar a sostegno delle start-up, solo per citarne alcune. “Non ci siamo mai fermati e non intendiamo farlo nemmeno ora. Anzi. Vogliamo accelerare e dare alle aziende gli strumenti per sviluppare ulteriore resilienza e farsi trovare pronti per la ripartenza. La “montagna”, intesa come ecosistema di innovazione, deve diventare attrattiva, non solo per i turisti, ma anche per i giovani talenti e nuove imprese. Creare rete tra le buone pratiche, le aziende e i centri dell’Arco alpino diventa così fondamentale: dobbiamo raccontare al mondo che tra queste bellissime montagne si trovano poli di eccellenza nell’ambito dell’innovazione, della formazione e della ricerca applicata, oltre a imprese leader a livello internazionale. È da questi elementi che possiamo costruire un clima di rinnovata fiducia, presupposto essenziale per lo sviluppo economico e sociale delle Terre Alte”.