7 settembre

Comunicati stampa

BELLUNO E PROVINCIA

Bando periferie, Confindustria Belluno Dolomiti: necessario confermare le risorse, prevalga il senso di responsabilità

«Non è solo una questione di risorse: in gioco c’è anche la credibilità del sistema Paese. Come possiamo illuderci di attrarre e di stimolare investimenti per la crescita, se ad ogni cambio di governo si cancellano i provvedimenti, anche positivi, come nel caso del bando per le periferie». Il presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, Luca Barbini, interviene così sulla vicenda del congelamento delle risorse stanziate per il bando periferie (500 milioni), che equivale a una sostanziale cancellazione, a scapito non solo dei Comuni che ne avevano beneficiato ma anche delle imprese, in particolare quelle di un settore in sofferenza qual è l’edilizia. «Auspico che su questo tema vi sia una convergenza politica – afferma Barbini – e che i parlamentari bellunesi si impegnino a confermare le risorse previste dal bando, a cominciare ovviamente dai 18 milioni per Belluno. È infatti vero che i progetti di riqualificazione sono già stati avviati in base alla convenzione firmata a dicembre. Anche la nostra associazione ha partecipato con successo al bando. E proprio a seguito del contributo concesso ha commissionato un progetto per la sistemazione di Palazzo Alpago. Se le risorse saranno definitivamente congelate, saremo costretti, come altri, a valutare azioni legali, a tutela delle spese già sostenute. Mi chiedo quante siano le situazioni come la nostra e se il governo si è per caso posto questo problema». «Allo stesso modo – prosegue Luca Barbini – bloccare le risorse del bando periferie equivale a privare le imprese del settore edile, ancora in sofferenza, di un’importante opportunità. I 18 milioni per Belluno sarebbero uno stimolo per investimenti ben più consistenti (35 milioni secondo le stime) a vantaggio dell’intero sistema economico locale, nonché delle città coinvolte che si sono impegnate a sviluppare progettualità giudicate da una commissione tecnica. Vanno premiate le amministrazioni virtuose, a prescindere dal colore politico, che in tutt’Italia hanno lavorato per migliore il loro territorio». «Infine – conclude Luca Barbini – c’è la questione della credibilità: agire in questo modo, cancellando le regole del gioco a partita iniziata, significa alimentare l’immagine di un Paese inaffidabile, dove è meglio non investire. Spero pertanto che, come è già accaduto recentemente su altre vicende, prevalga il senso di responsabilità e che le risorse per il bando periferie siano confermate».
Corriere delle Alpi
Gazzettino Belluno



Novantasette ponti da mettere in sicurezza: lavori urgenti per quattro

Sono 215 i ponti in provincia di Belluno e 97 di questi sono stati classificati per le opere di messa in sicurezza: quattro ricadono nel carattere di urgenza, 11 di priorità alta, gli altri di media. I progetti finanziati comportano un investimento di 18 milioni e 658 mila euro. Così risulta al Ministero dei Trasporti dove è stata recapitata la scheda di monitoraggio della Provincia.
Corriere delle Alpi


Marmolada, documento del capoluogo contro i nuovi confini

Tornare all'accordo del 2002. Riportare il confine della Marmolada là dov'era prima che l'Agenzia del territorio di Roma, attuando il decreto del 1982 dell'allora presidente della Repubblica Pertini, lo spostasse, rendendo il ghiacciaio interamente trentino. Poggia su queste basi il documento preparato dalla conferenza dei capigruppo del Comune di Belluno, su richiesta del consiglio comunale, che è stato approvato ieri in giunta.
Corriere delle Alpi


Feltre, informazioni turistiche: il vero boom in agosto

Ufficio turistico di Feltre in controtendenza rispetto ad altre strutture analoghe del territorio: in agosto è stato registrato un +25% di accessi rispetto all'anno precedente. Ad affacciarsi per la prima volta allo sportello anche turisti giapponesi.
Gazzettino Belluno



REGIONE


Autonomia veneta

Autonomia del Veneto: lunedì prossimo il ministro delle Regioni Erika Stefani scoprirà le carte nel faccia a faccia con il governatore Luca Zaia. Conte, Salvini e Di Maio vogliono abbattere il muro del centralismo ministeriale, anche se al Sud sta montando la protesta contro la "secessione dolce" del "ricco Nord" con una raccolta di firme che ha visto l'adesione di 8.400 personalità del mondo universitario e della politica. Il 10 settembre, nell'aula magna dell'ateneo di Padova, il ministro Stefani ribadirà invece che intende depositare prima del 22 ottobre la proposta d'intesa con la regione Veneto per trasferire le 23 materie chieste da Zaia in base al terzo comma dell'articolo 116 della Costituzione. L'anniversario del referendum sarà quindi celebrato come una tappa fondamentale della devolution e Zaia vuole incassare la seconda vittoria e battere sul tempo Fontana, governatore della Lombardia e Bonaccini, suo alter ego dell'Emilia Romagna ma altre otto regioni hanno chiesto al ministro Stefani di avviare la procedura per l'autonomia differenziata. Insomma, il "big bang" porterà a una profonda revisione dello Stato, chiamato a fare i conti con l'efficienza degli enti locali che offrono gli stessi servizi a costi minori: valga per tutti la sanità.
Corriere delle Alpi


Finco: «Governo senza politica industriale No alla piazza, ma il voto è negativo»

«Più che ad andare in piazza mi preoccuperei che le aziende non vadano altrove». Queste le parole di Massimo Finco, presidente di Assindustria Veneto Centro,
Corriere del Veneto



NAZIONALE


Ambrosetti European House: «Italia competitiva, ma si sottovaluta


L'Italia si sottovaluta: è necessario uno scatto, anche di orgoglio. Può essere la chiave di lettura, tutt'altro che scontata come si vedrà dai numeri, ricavabile dalla terza edizione del Global attractiveness index (Gai), iniziativa lanciata da The European House-Ambrosetti insieme alle multinazionali Abb, Toyota material handling e Unilever e che sarà presentata nel corso del 44esimo Forum di Villa d'Este a Cernobbio che prende il via oggi. «Dobbiamo cambiare atteggiamento», dice Valerio De Molli, ceo di Ambrosetti European House, «l'Italia si piange addosso ed è il terzo peggior Paese al mondo per differenziale fra la reputazione percepita da stranieri e italiani. Uno "spread" in parte sostenuto da alcune classifiche internazionali, talvolta basate più su opinioni che fatti, cioè su basi statistiche, che ci collocano nelle fasce basse del punteggio.
Corriere della sera

L'allarme della Cna: «È a rischio la misura che aiuta le imprese ad acquistare beni strumentali»

Rischia di chiudere anzitempo uno dei più importanti strumenti di sostegno agli investimenti, la cosiddetta Nuova Sabatini, lo strumento «principe» per supportare le imprese nell'acquisto di nuovi beni strumentali. Eppure basterebbero poco più di 100 milioni per tenere in vita uno strumento fondamentale per favorire gli investimenti delle piccole imprese. Sono, infatti, ancora disponibili poco circa 170 milioni di euro, a fronte di una esigenza, calcolata di poco meno di 300 milioni. Adesso però tutto è a rischio e a lanciare l'allarme è la Cna che ha calcolato che la misura, avviata ad aprile del 2014 sulla falsariga della «vecchia Sabatini» del 1965, ad oggi ha sostenuto oltre 13 miliardi di investimenti di micro e piccole imprese. «La Nuova Sabatini sta funzionando bene. - afferma Sergio Silvestrini, segretario generale di Cna - Lasciarla morire costituirebbe un gigantesco atto di miopia politica e un colpo durissimo per le piccole imprese. Sono certo che non accadrà. Terremo gli occhi aperti».
Corriere della sera

Nove italiani su dieci per la tutela del copyright

Nove italiani su dieci sono favorevoli alla norma europea che impone ai colossi Internet come Google o Facebook di tutelare il copyright, e quindi remunerare, i produttori dei contenuti, come i giornali e gli artisti. Il 12 settembre, infatti, a Strasburgo il Parlamento Ue si riunirà per votare la direttiva di riforma del copyright. Fieg e Enpa si sono mosse per chiedere ai parlamentari di schierarsi a favore del diritto d'autore. E, secondo una ricerca di Harris Interactive dal titolo «Copyright & Us Tech Giant», al loro fianco c'è l'87% della popolazione europea (89% in Italia), favorevole a un giusto compenso per gli artisti e i creatori di contenuti che distribuiscono (o che vedono pubblicati senza compenso) i propri contenuti sulle piattaforme dei giganti hi-tech. La ricerca, commissionata da «Europe for Creators», movimento che riunisce 250 organizzazioni nella Ue, ha coinvolto 6.6oo persone in Repubblica Ceca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Polonia, Romania e Spagna. E il segnale è arrivato, inequivocabile: i cittadini si aspettano risposte concrete. Anche perché il 67% degli europei ritiene che l'ago della bilancia penda ancora a favore di Google, Apple, Facebook, Amazon & co. E la maggioranza degli intervistati (il 61%) teme che la democrazia sia minacciata dal «potere 4.0».
Corriere della sera


EDITORIALE


L'interesse dei cittadini e la tutela dei loro risparmi – (di Lorenzo Bini Smaghi)

L’aumento dei tassi d'interesse sui titoli di Stato in atto negli ultimi mesi e le preoccupazioni espresse da alcune agenzie di rating sulle prospettive del debito pubblico italiano hanno recentemente spinto alcuni esponenti governativi a ricordare che «i cittadini vengono prima delle agenzie di rating e dei mercati». Mentre le preoccupazioni degli investitori non sono campate in aria e crescono all'ascolto di dichiarazioni divergenti da parte dei vari esponenti del governo. In questo modo famiglie e imprese vengono messe in una situazione sfavorevole rispetto ad altri Paesi
Corriere della sera