Stati Generali della Montagna, Confindustria Belluno Dolomiti coordina il tavolo sull'Innovazione sostenibile e le imprese

Comunicati stampa

Primo incontro operativo ieri al Dipartimento per gli Affari Regionali a Roma presieduto dal Ministro Erika Stefani. Il presidente Luca Barbini: pronti a dare il nostro contributo



Belluno, 19 dicembre 2018 – «È stato il primo incontro operativo tra i coordinatori degli undici tavoli tematici istituiti su iniziativa del ministro Erika Stefani in occasione degli Stati Generali della Montagna del 16 ottobre scorso e finalizzati a mettere in campo policy concrete a sostegno dello sviluppo delle terre alte. Confindustria Belluno Dolomiti, nel suo ruolo di coordinamento della rete nazionale Confindustria per la Montagna, darà il proprio contributo attivo, nella convinzione che il futuro di queste aree non possa prescindere dalla presenza delle imprese, soprattutto manifatturiere, e quindi da asset strategici come l’innovazione e la sostenibilità». È quanto afferma il presidente degli industriali bellunesi, Luca Barbini, a margine dei lavori del secondo appuntamento degli Stati generali della Montagna, presieduto dal Ministro Erika Stefani, che si è svolto ieri mattina a Roma al Dipartimento per gli Affari Regionali.
«Alla nostra associazione – prosegue Luca Barbini – è stato assegnato il ruolo di coordinamento di uno degli undici tavoli, quello sull’innovazione sostenibile e le imprese in montagna, ed è soprattutto su queste tematiche che intendiamo mettere in campo idee e proposte, collaborando con tutti gli altri soggetti coinvolti in questa iniziativa, a cominciare dal mondo della ricerca e dell’università. Le sfide della trasformazione tecnologica e dei cambiamenti climatici possono offrire grandi opportunità per la montagna e per le imprese che qui operano, ovviamente se si riuscirà ad attuare misure e progettualità adeguate».

«Apprezziamo l’impegno politico del Ministro – conclude Barbini - che intende affrontare i principali temi che incidono sulle politiche di sviluppo dei Comuni montani attraverso tavoli di concertazione permanenti che coinvolgono anche i Ministeri interessati. Con questa iniziativa, fortemente voluta dalla nostra associazione, abbiamo già ottenuto un primo significativo risultato: quello di riportare il tema delle “terre alte” al centro dell’agenda politica nazionale. Sarà adesso fondamentale promuovere una nuova e condivisa visione delle terre alte, concepite non più come aree depresse e marginali, bensì come luoghi caratterizzati da un’evidente specificità e con grandi potenzialità di crescita e di sviluppo. Auspichiamo perciò che le proposte che scaturiranno dai tavoli di confronto si traducano, prima che la Montagna sia del tutto abbandonata a se stessa, in politiche di intervento mirate a garantire servizi ai cittadini e opportunità di sviluppo per i territori montani che rappresentano circa il cinquanta per cento del territorio nazionale».