Viabilità, Confindustria Belluno Dolomiti sulla possibile chiusura delle strade

Comunicati stampa

Belluno, 23 dicembre 2016 – «E’ inaccettabile che un territorio che regala allo Stato ottocento milioni di residuo fiscale ogni anno sia costretto, attraverso i suo rappresentanti istituzionali, a mendicare i soldi per la manutenzione ordinaria delle strade. Ed è folle che una pubblica amministrazione sia messa nelle condizioni di chiudere le nostre strade, con tutte le disastrose ripercussioni che ciò provocherebbe all’intero sistema economico, dall’industria al turismo. Perciò non chiediamo che da Roma arrivino le risorse per risolvere il problema tra la Provincia e Veneto Strade: semplicemente, lo pretendiamo perché è un nostro diritto di cittadini e di contribuenti».
È questo il commento di Confindustria Belluno Dolomiti alla situazione di Veneto Strade, con il suo amministratore delegato Silvano Vernizzi che minaccia l’amministrazione provinciale di “sospendere i servizi” e Palazzo Piloni che annuncia una possibile chiusura delle strade, con l’inevitabile caos per i cittadini e per le attività economiche.
«Di fronte a situazioni paradossali come questa – sostiene Confindustria Belluno Dolomiti – non si può che chiedersi dove sia il senso di responsabilità di chi governa, a tutti i livelli. Prima di tutto a Roma, dove decidono tagli lineari ai trasferimenti agli enti locali, senza minimamente preoccuparsi di quali possano essere le conseguenze. Ma anche a livello territoriale, dove si continua ad assistere a contrapposizioni e polemiche sterili, e spesso motivate dal solito gioco delle parti, tra i rappresentanti regionali e quelli locali. Per di più creando allarmismo attraverso i media, ancora una volta a scapito dell’attrattività del territorio. Con le conseguenze che leggiamo sulla stampa: la possibilità che dal 2 gennaio prossimo si sospenda la manutenzione di alcune strade bellunesi, sancendone così la possibile chiusura. Una prospettiva, questa, talmente assurda che non dovrebbe nemmeno essere presa in considerazione, tali e tanti sarebbero i danni per i cittadini e per le aziende del nostro territorio. Ecco perché pretendiamo che Stato, Regione e Provincia risolvano, subito, questo problema, recuperando le risorse che servono non solo per gestire l’emergenza, ma anche per evitare il ripetersi di simili situazioni. A nessuno deve sfuggire, nemmeno per un istante che i bellunesi “regalano” allo Stato ottocento milioni di euro all’anno. Anche per questo, non possono essere umiliati così: costretti a chiedere per favore i soldi che servono per la manutenzione delle strade!».