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A dirlo, a due anni dalla distruzione rappresentata da Vaia, è Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti.
“Nemmeno il Covid ha fermato la ricostruzione post-Vaia come dimostrano i tanti cantieri attivi in ogni angolo della provincia. Mondo delle Istituzioni e dell’impresa hanno dialogato in modo proficuo riuscendo ad avviare un percorso virtuoso. Tanto è stato fatto e molto resta da fare, ma ci siamo dati un passo cadenzato. La marcia è quella giusta e le imprese hanno fatto i salti mortali per procedere spedite”.
“Altrettanto si faccia nell’affrontare il Covid e le sfide che abbiamo davanti, ancora più difficili e cruciali”, l’invito del presidente Berton, che si rivolge così al Governo: “I ristori, previsti nei nuovi provvedimenti a favore delle attività in semi-lockdown, devono essere immediati, reali e misurabili. Ristoranti, bar, piscine, palestre e tutte le imprese interessate non possono rimanere indietro”.
“Allo stesso tempo, è inaccettabile che in Trentino-Alto Adige, dove la situazione sanitaria è peggiore della nostra, le stesse attività possano tenere aperte, creando un ulteriore svantaggio competitivo per le nostre realtà, per non dire una vera e propria concorrenza sleale, anche in vista di una stagione invernale caratterizzata dall’incertezza. Le regole, soprattutto in un momento come questo, devono valere per tutti altrimenti si creano ulteriori tensioni sociali e nuove diseguaglianza territoriali, a svantaggio degli impianti di risalita e delle altre imprese di un settore, quello turistico, già duramente colpito dalla crisi del Covid. ”.
“Una cosa è però certa”, la conclusione di Berton, “resistenza e ricostruzione passano per l’impresa e per la capacità di creare occupazione e benessere. Vaia ci ha insegnato anche questo”.