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Belluno 1 settembre 2020 - “Le banche sostengano il progetto industriale dell’ex ACC, che prevede il rilancio di un polo produttivo strategico per l’Italia e l’Europa. Lo stabilimento di Mel, con i suoi trecento dipendenti, oltre ad essere un patrimonio del sistema economico bellunese, può avere infatti un nuovo sviluppo e tornare ad essere un fornitore essenziale per i più importanti gruppi internazionali del settore. Per questo sarebbe grave e incomprensibile se gli istituti di credito negassero ad Acc la liquidità che serve per superare l’attuale fase e proiettarsi con rinnovato slancio verso nuovi e più incoraggianti scenari”.
È quanto afferma il Presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, Lorraine Berton, a seguito dell’incontro di questa mattina (martedì 1 settembre) con il commissario straordinario Maurizio Castro e la visita alla storica fabbrica zumellese, accompagnata anche dal responsabile di produzione Ranieri D’Alessio, di cui ha apprezzato in modo particolare l’entusiasmo, l’esperienza e la competenza. “Ho voluto avere un confronto diretto con Maurizio Castro per manifestare il pieno appoggio dell’Associazione al piano di rilancio dell’ex Zanussi – afferma Lorraine Berton – con l’auspicio che le banche dimostrino, nei fatti e non solo a parole, di essere vicine al territorio e a sostegno del tessuto industriale bellunese, che non può certo privarsi di una realtà importante, per storia e prospettive, come questa. Ho avuto l’opportunità di vedere personalmente i processi e le linee di produzione, di apprezzare la passione e il know-how che ci sono tra le persone che lavorano in questa azienda e di conoscere direttamente dal commissario straordinario le prospettive industriali del prossimo futuro, sostenute anche da nuovi prodotti che vedono l’apprezzamento dei clienti. Per questo fatico a comprendere le resistenze degli istituti di credito, che – oltre a non rischiare nulla, visto che c’è per legge una garanzia dello Stato – hanno la grande opportunità di favorire la crescita di un polo produttivo strategico: l’unica fabbrica di compressori rimasta in Europa, che può e deve tornare ad essere un fiore all’occhiello della nostra industria”.
“Confido pertanto che i vertici nazionali delle banche prendano direttamente in mano la gestione di questa
operazione – prosegue il Presidente di Confindustria Belluno Dolomiti – al fine di garantire all’azienda la liquidità necessaria a superare questo momento delicato e fondamentale. Su questo c’è unanimità di vedute tra le istituzioni locali e nazionali e, ovviamente, tra le parti sociali: tutti chiediamo agli istituti di credito di non sottrarsi a questo impegno e di non condannare una fabbrica che occupa più di trecento persone e che può svolgere ancora un ruolo strategico nel panorama industriale nazionale. Il territorio bellunese non se lo può permettere”.