«Territorio decisivo per vincere la sfida della rivoluzione tecnologica» anticipa Michele Tiraboschi, direttore del Centro Studi Internazionali e Comparati Marco Biagi che lunedì 22 gennaio (ore 16 – Palazzo Doglioni Dalmas) sarà ospite di Confindustria Belluno Dolomiti per l’incontro dedicato ad un primo bilancio delle misure di Industria 4.0

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Belluno, 19 gennaio 2018 – «La dimensione territoriale è fondamentale per affrontare le sfide che tecnologia e nuovi mercati internazionali ci lanciano. Oggi un territorio diventa un luogo in cui si può fare sistema tra imprese, università, centri di ricerca, amministrazioni pubbliche, operatori dei servizi per il lavoro per posizionarsi ai primi posti di quelle catene globali del valore lungo le quali si muovono i mercati. Per questo gli attori della rappresentanza delle imprese devono oggi guardare a costruire questo ecosistema che è condizione necessaria per lo sviluppo dell'Industria 4.0». È quanto afferma Michele Tiraboschi, Direttore del Centro Studi Internazionali e Comparati Marco Biagi dell’Università di Modena e Reggio Emilia e Coordinatore del comitato scientifico di Adapt, che lunedì sarà ospite di Confindustria Belluno Dolomiti, relatore dell’incontro “INDUSTRIA 4.0, UN ANNO DOPO: quali prospettive per il lavoro e le competenze?” in programma per lunedì 22 gennaio alle ore 16 a Palazzo Doglioni Dalmas sede dell’Associazione.

«Le parole di Tiraboschi – afferma il presidente di Confindustria Belluno Dolomiti Luca Barbini – confermano che la strada intrapresa con il digital innovation hub di Feltre va nella giusta direzione. La sfida di Industria 4.0, infatti, non è prettamente tecnologica, ma anche e soprattutto culturale. Una sfida che potrà essere vinta solo se la tecnologia non sarà chiamata a rimpiazzare l’uomo, ma semmai ad abilitarne competenze, autonomia e creatività dentro i luoghi di lavoro. La ratio del piano è tanto chiara quanto semplice: costruire due pilastri, gli investimenti in tecnologia e le competenze per governarli. Ed è su questo che Confindustria Belluno Dolomiti sta lavorando, soprattutto attraverso il progetto del DIH, con un modello innovativo per la sinergia pubblico-privato che serve non solo al finanziamento del centro, ma anche ad attivare percorsi di digitalizzazione rivolti sia alle imprese che alla pubblica amministrazione, al fine di fare della provincia bellunese una sorta di “smart land”. L’altra peculiarità è la collocazione del DIH all’interno di un istituto tecnico industriale, concretizzazione di uno degli obiettivi del sistema della formazione di industria 4.0».

Francesco Seghezzi, Direttore Fondazione ADAPT e altro relatore al convegno di lunedì, aggiunge: «Il piano Industria 4.0 ha portato ottimi risultati nel suo primo anno di vita in termini di investimenti in macchinari e software. Ora è necessario fare un passo avanti generando investimenti in capitale umano e soprattutto in nuovi modelli organizzativi. Infatti l'Industria 4.0 non è solo tecnologia, ma anche persona e organizzazione e per questo la sfida che ci pone va affrontata sotto tutti gli aspetti».

ADAPT – È una associazione senza fini di lucro, fondata da Marco Biagi nel 2000 per promuovere, in una ottica internazionale e comparata, studi e ricerche nell'ambito delle relazioni industriali e di lavoro. Il suo obiettivo è promuovere un modo nuovo di "fare Università", costruendo stabili relazioni e avviando interscambi tra sedi della alta formazione, mondo associativo, istituzioni e imprese