Contrordine sullo sci - Berton: "La montagna non è Disneyland e merita rispetto. Ora ristori e una tabella di marcia per la ripartenza".

Comunicati stampa

Belluno 15 febbraio 2021 - “Il contrordine arrivato dal ministro Speranza è un altro schiaffo alla montagna, che non merita di pagare per l’incapacità di prendere decisioni chiare e tempestive. Questi continui cambi di linea vanificano sforzi e investimenti delle nostre società, che già si trovano a fare i conti con una stagione che ormai è perduta del tutto. Mi auguro solo che l’ondata di indignazione che si sta levando dalla montagna convinca il nuovo Governo ad accelerare senza se e senza ma sul fronte dei ristori, che devono essere sufficienti a garantire la sopravvivenza degli operatori del settore, dagli impiantisti agli alberghi. Confido molto nel nuovo premier Mario Draghi e nei due ministri bellunesi: tocca a loro porre il tema della montagna in maniera forte”.

Così Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, commenta l’ordinanza del Ministero della Salute che ha decretato lo sto per lo sci fino al 5 marzo.

“Tutto era pronto per ripartire nella massima legalità e sicurezza. Molte aziende stavano lavorando ininterrottamente da giorni pur di riaprire con tutti gli standard. Anef ha lavorato sodo 24 ore al giorno per arrivare a protocolli di sicurezza d’intesa con la regione Veneto. E poi, grazie anche ai Mondiali di Cortina, c’era finalmente un pizzico di fiducia”, sottolinea Berton, “ma poi è arrivato questo decreto e ha sparigliato di nuovo le carte, mandando in aria piccoli grandi progetti. Anche stavolta senza alcun rispetto nei confronti di chi fa impresa e deve avere un minimo di programmazione”.

“Al nuovo Governo dico che non si può scherzare con il cuore vivo della montagna, non siamo Disneyland. Non ci accendiamo e spegniamo con un interruttore. Per questo bisogna correre subito ai ripari con ristori certi e una tabella di marcia per la ripartenza. Vero, siamo di fronte a un nemico invisibile, ma questo virus non si sconfigge con il caos di provvedimenti annunciati alle 7 di sera per il giorno dopo. La montagna”, conclude Berton, “merita e pretende rispetto”.