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Così Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, commenta l’ordinanza del Ministero della Salute che ha decretato lo sto per lo sci fino al 5 marzo.
“Tutto era pronto per ripartire nella massima legalità e sicurezza. Molte aziende stavano lavorando ininterrottamente da giorni pur di riaprire con tutti gli standard. Anef ha lavorato sodo 24 ore al giorno per arrivare a protocolli di sicurezza d’intesa con la regione Veneto. E poi, grazie anche ai Mondiali di Cortina, c’era finalmente un pizzico di fiducia”, sottolinea Berton, “ma poi è arrivato questo decreto e ha sparigliato di nuovo le carte, mandando in aria piccoli grandi progetti. Anche stavolta senza alcun rispetto nei confronti di chi fa impresa e deve avere un minimo di programmazione”.
“Al nuovo Governo dico che non si può scherzare con il cuore vivo della montagna, non siamo Disneyland. Non ci accendiamo e spegniamo con un interruttore. Per questo bisogna correre subito ai ripari con ristori certi e una tabella di marcia per la ripartenza. Vero, siamo di fronte a un nemico invisibile, ma questo virus non si sconfigge con il caos di provvedimenti annunciati alle 7 di sera per il giorno dopo. La montagna”, conclude Berton, “merita e pretende rispetto”.