Berton ai sindacati: «Il sistema industriale bellunese è sano. Fare allarmismo non aiuta»

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Belluno, 9 dicembre 2019 – «Dire che il caso Acc metta in luce la fragilità del sistema industriale bellunese è profondamente sbagliato. Da presidente degli industriali di Belluno, non posso accettarlo. È fuori dalla realtà. Cgil e Cisl, nella loro nota congiunta, rendono un pessimo servizio al cuore produttivo di questa provincia, scattando una fotografia che semplicemente non c'è».
Così la presidente di Confindustria Belluno Dolomiti Lorraine Berton commenta le dichiarazioni rese dai sindacati alla vigilia del corteo per Acc. «I problemi del Bellunese sono noti, dallo spopolamento all'assenza cronica di infrastrutture, ma il sistema industriale è sano e vivace nonostante la politica - a tutti i livelli - spesso sia latitante», rimarca la presidente degli industriali.
«Ricordo ai sindacati che Belluno resta tra le 15 realtà più industrializzate d'Italia e che la partita delle competenze la stiamo giocando ogni giorno sul campo, come dimostra l'attivazione dei percorsi di Business School della Luiss. La stragrande maggioranza delle nostre imprese innova, sta sul mercato e fa internazionalizzazione. Molti stanno cogliendo anche le opportunità dell'industria 4.0. Gli esempi sono tantissimi», prosegue la presidente. «Dire che tutto va male e che rischiamo una desertificazione industriale, richiamando addirittura il periodo antecedente al Vajont, è puro allarmismo. Infondere pessimismo è sbagliato e non ha senso. La nostra manifattura è invidiata in tutto il mondo e costituisce ancora un vantaggio competitivo».
«Le imprese bellunesi continuano a creare ricchezza, certo andrebbero aiutate con meno burocrazia e meno tasse e con quelle misure a favore delle imprese di montagna che chiediamo da tempo, come il credito d'imposta».
«Quanto ad Acc, il mio auspicio è che si garantisca continuità industriale e che la politica nazionale sappia affrontare una crisi che certo non nasce oggi e che lo faccia con prospettiva. Ma il caso Acc è a se stante»
«Sono centinaia le imprese bellunesi che restano sul territorio e lo fanno crescere. È giusto ricordarlo per senso di verità e di rispetto nei confronti del lavoro e dell'abnegazione di tanti», la conclusione di Berton.