Vajont – Berton: «la tragedia va ricordata coi fatti più che con le parole. lo stato non dimentichi la montagna e le sue imprese»

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Belluno, 8 ottobre 2019 - «La tragedia del Vajont ha mille significati e tutti importanti. Come imprenditori non possiamo non ricordare però la dignità di chi è ripartito e ha trasformato questo territorio partendo dalla manifattura».
A dirlo, nelle ore che precedono l’anniversario del Vajont, è la presidente di Confindustria Belluno Dolomiti Lorraine Berton.
«Il post-Vajont ha visto il Bellunese risorgere, dandosi una veste industriale e modificando la propria economia. La maggior parte delle imprese, arrivata dopo la Tragedia, è rimasta, creando occupazione, benessere, dimostrando responsabilità sociale e rispetto per il territorio. Il Bellunese ha ancora oggi il 40 per cento della propria manodopera impiegata nelle fabbriche, una delle percentuali più alte a livello nazionale ed europeo».
«Ecco», afferma Berton, «questo cuore manifatturiero deve essere preservato e deve continuare a battere. Agli industriali spetta il compito di innovare, andare avanti e dialogare con le comunità, mentre alle Istituzioni quello di sostenere questa crescita».
«Purtroppo, verso la manifattura di montagna non c’è l’attenzione necessaria. Alle misure nazionali che spesso si invocano – come il taglio del cuneo fiscale o gli sgravi per investimenti – vanno affiancate politiche ad hoc per le pmi montane, da sempre baluardo di innovazione e qualità, ma spesso tagliate fuori dalle grandi reti infrastrutturali e pure telematiche».
«Nel giorno del Vajont, quindi, vorrei lanciare un messaggio alle Istituzioni, nazionali in primis, perché non lascino sole le nostre imprese e perché il Governo riprenda in mano le misure richieste dagli Stati generali della montagna», l’appello di Berton. «Il Vajont e la montagna non si ricordino con le parole, ma coi fatti».